Nonostante negli ultimi giorni il superbonus sia tra gli argomenti più dibattuti, in Italia gli interventi sembrano aumentare sempre più, analizziamo il fenomeno.
Così come comunicato da Enea a fine aprile, aumentano in maniera costante, in termini di numero, volumi e valore, gli interventi da ecobonus. Il numero degli interventi oggetto di asseverazione cresce oltre 155 mila con una progressione dell’11,9% rispetto a fine marzo; anche gli interventi ed i dati relativi agli investimenti compiono un bel balzo del 13% raggiungendo una quota cumulativa, s’intende, pari a 27,4 miliardi di euro.
Interventi Superbonus per tipologie edilizie
Anche le singole tipologie edilizie, analizzando condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari funzionalmente indipendenti, mostrano simili tassi di crescita per gli investimenti: rispettivamente 14%, 13% e 12%.
Gli investimenti medi per tipologia
Quanto agli investimenti medi per tipologia edilizia asseverata i condomini la fanno da padrone con 511 mila euro.
Seguono gli edifici unifamiliari con 112 mila e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti con 97 mila. Globalmente i comportamenti emersi sono sostanzialmente costanti salvo differenze non significative.
Vedremo se lo slittamento del SAL 30% da fine giugno a fine settembre per le unifamiliari preannunciato nel DL Aiuti provocherà delle variazioni comportamentali.
Polemiche sugli interventi Superbonus
L’occasione è perfetta per dar conto delle reazioni di Mario Draghi sul Superbonus.
“Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Il ministro dell’ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Ma possiamo non essere d’accordo su tutto.
Non siamo d’accordo sulla validità del Superbonus 110%.
Cito un esempio: il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%, i prezzi degli investimenti necessari per la ristrutturazione sono più che triplicati perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo.
Poi, le cose vanno avanti in Parlamento, il governo ha fatto quel che poteva e il nostro ministro è molto bravo”.
È quanto ha affermato ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi nella sua replica al parlamento europeo di Strasburgo.
Parole che, dopo il mancato sì del Movimento 5 stelle in Consiglio dei ministri al decreto Aiuti a causa della norma sul termovalorizzatore da realizzare a Roma, hanno fatto salire nuovamente la tensione tra premier e pentastellati.
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