La notizia della fine della cessione del credito e dello sconto in fattura ha messo in subbuglio molti serramentisti e clienti finali; ma nonostante tutto, in Italia è ancora possibile usufruire di molti bonus che permettono la sostituzione degli infissi.
Prima di analizzare però questi bonus nello specifico, facciamo un breve sunto di ciò che è successo negli ultimi giorni per quanto riguarda cessione del credito e sconto in fattura.
Con il DL 11 del 16 febbraio 2023 il governo interviene per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi di recupero patrimonio e fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.
Infatti con l'entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per lo sconto in fattura né per la cessione del credito d’imposta, opzioni introdotte nel 2020 con il Decreto Rilancio.
Inoltre la cessione dei crediti d’imposta non sarà più consentita per specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti.
Cosa accade ai cantieri già aperti?
Poiché il DL è entrato in vigore il 17 febbraio 2023, ha effetto sulle situazioni che si formalizzano a partire da questa data. Ma chi ha lavori in corso o sta per aprire un cantiere cosa rischia?
Vediamo tre casi corrispondenti a tre diversi stadi di un intervento:
chi sta realizzando lavori agevolati con il superbonus o altri bonus edilizi, avendo per forza di cose già presentato Cilas, Cila o già ottenuto il titolo abilitativo, può continuare i lavori con il regime fiscale previgente, cioè potendo scegliere tra detrazione Irpef, sconto in fattura o cessione del credito;
chi ha presentato Cilas/Cila entro ieri 16 febbraio 2023 ma non ha ancora avviato i lavori ha comunque fatto in tempo ad assicurarsi la possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito;
chi non ha ancora presentato alcuna comunicazione/istanza non potrà scegliere sconto in fattura né cessione del credito ma dovrà recuperare l’investimento attraverso la detrazione Irpef.
Vediamo nello specifico i bonus che permettono ancora la sostituzione degli infissi:
Ecobonus 50%
Tutto ciò che permette di avere un miglioramento termico della vostra casa rientra nella detrazione infissi 2023.
In modo più specifico, rientrano nel bonus tutti gli elementi che seguono, inclusa anche la
loro posa in opera:
infissi esterni (porte e finestre)
portoncini d’ingresso
persiane, avvolgibili, cassonetti e scuri, a condizione che la loro sostituzione avvenga insieme a
quella delle finestre
zanzariere
tende da sole, a patto che il loro orientamento non sia ovviamente verso nord
L’importo totale del bonus infissi viene suddiviso in 10 anni, con dei rimborsi annuali di uguale importo.
Superbonus 110% (adesso 90%)
L’ecobonus 110% forniva la possibilità di realizzare dei lavori atti a migliorare l’efficienza energetica del tuo immobile, permettendoti di recuperare il 110% della spesa che sostieni in 5 anni, come credito d’imposta.
Il SUPERBONUS 110% sarà prorogato fino al 31 dicembre 2025 ma con aliquote decrescenti:
110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023;
70% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024;
65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025.
Ovviamente esistono dei tetti massimi per gli interventi trainanti; anche questi valori, sono stati modificati a seconda se si tratti di edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti, edifici con condomini da due a otto unità immobiliari, oppure oltre le otto unità immobiliari.
Si tratta comunque degli interventi per:
la sostituzione della caldaia con una in classe A o altri impianti di climatizzazione invernale
l’applicazione del cappotto termico alle pareti dell’edificio
installazione di impianti fotovoltaici o di accumulo
interventi aggiuntivi di efficientamento energetico.
Possono usufruire del nuovo bonus soltanto le persone fisiche. Le attività commerciali sono escluse dalla possibilità di sfruttarlo, a meno che non si tratti di interventi effettuati da cooperative sociali oppure da Istituti Autonomi Case Popolari (IACP).
Per avere diritto all’ecobonus 90% dell’ultimo decreto, occorre che i lavori effettuati migliorino l’efficienza energetica dell’abitazione di almeno 2 classi, oppure permettano di passare dalla classe B alla classe A.
Pertanto, sarà necessario:
Effettuare la coibentazione di almeno il 25% delle pareti dell’appartamento.
Installare impianti a riscaldamento con pompe di calore o caldaie a condensazione.
Nell’eventualità in cui dovessi effettuare uno di questi interventi, puoi anche far rientrare
nell’ecobonus 110%:
La sostituzione degli infissi e anche delle schermature solari, fino a un tetto massimo di 60.000 €.
La realizzazione di impianti fotovoltaici, fino a un tetto massimo di 48.000 €.
Sismabonus
Il sisma bonus è l’agevolazione fiscale prevista anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 finalizzata a favorire e incentivare la messa in sicurezza e l’adeguamento antisismico degli edifici presenti nel territorio italiano.
La detrazione riconosciuta è pari al 50% della spesa sostenuta per l’adozione di misure antisismiche su edifici che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3). La detrazione va calcolata su un importo complessivo di 96.000 (detraibili in 10 rate) euro per unità immobiliare per ciascun anno, con aliquote differenziate in base alla tipologia di intervento.
Sono ammessi al sisma bonus gli interventi di messa in sicurezza e di adeguamento antisismico per un importo di spesa massimo di 96.000 euro all’anno per ogni unità immobiliare.
Per determinare l’importo e la percentuale del sisma bonus riconosciuto sarà fondamentale la valutazione e il progetto di un professionista di progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, in possesso di una laurea in ingegneria o in architettura: si potrà andare da uno sconto del 50% fino all’85% per gli interventi condominiali.
L’importo del sisma bonus riconosciuto per i lavori effettuati nel 2019 e fino al 2024 segue i criteri che seguono:
sisma bonus al 50% per interventi che non apportano miglioramenti di classe sismica;
sisma bonus al 70% per interventi che apportano miglioramenti di una classe sismica;
sisma bonus all’80% per interventi che apportano miglioramenti di due classi sismiche.
Per i condomini l’importo del sisma bonus è incrementato del 5%, con la possibilità quindi di arrivare all’85% nel caso di miglioramenti di due classi sismiche.
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