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Immagine del redattoreMexall Progress

Superbonus: facciamo chiarezza

In questi giorni sono sempre più le notizie circa il superbonus, alcune buone altre meno.

Facciamo chiarezza...


Truffe superbonus

Tra le notizie che più girano sono senza dubbio quelle che riguardano le varie truffe fatte utilizzando il meccanismo del superbonus, come azienda ci sentiamo di condannare queste azioni, le quali, tra le altre cose, vanno anche a danneggiare e discreditare una misura, che piaccia o meno, ha dato una grossa mano al settore edilizia in un momento delicato come quello post-pandemia.

Tra le ultime truffe scoperte fa particolarmente scalpore quella scoperta qualche giorno fa in provincia di Napoli di circa 700 milioni di euro.

I cessionari avevano comunicato all’Agenzia delle Entrate la disponibilità di crediti per svariati milioni di euro ricevuti a fronte di lavori di ristrutturazione in realtà mai eseguiti.

Truffe come queste probabilmente non sono altro che la punta dell'iceberg, infatti la guardia di finanza ha stimato truffe per circa 5,6 miliardi di euro.

Cessione dei crediti

Il tema della cessione dei crediti è tra i più dibattuti nelle ultime ore.

Infatti il meccanismo di cessione dei crediti è stato più e più volte modificato.

Le ultime notizie, successive alla nuova circolare emanata dall'agenzia delle entrate, fanno intendere che, invece di semplificare quello che sarà lo strumento della cessione del credito, questo verrà reso ancora più stringente.

Infatti, con la circolare numero 23/E del 23 giugno 2022.

Si tiene conto di tutte le risposte fornite alle istanze di interpello presentate dai contribuenti e commenta le più recenti modifiche normative, focalizzandosi su.

  • soggetti beneficiari;

  • edifici interessati dagli interventi;

  • spese ammesse all’agevolazione;

  • sconto in fattura o cessione del credito;

  • adempimenti procedurali.

Il mercato quindi, per prevenire le responsabilità ipotizzate dalle Entrate, si muoverà seguendo una linea di massimo rigore; infatti chi non ha già strutturato un sistema di controlli adeguato dovrà fermarsi ed adeguarsi alle indicazioni dell’Agenzia.

La cessione del credito continuerà? Quale futuro per il bonus?

Senza dubbio però la notizia che più di tutte tiene banco, è quella riguardante il probabile stop del superbonus.

Il governo infatti fa sapere che le risorse stanziate per sostenere la misura fino al 2026 sono già esaurite ed oltretutto non vi è l'intenzione di proseguire con questa misura.

Ovviamente la notizia ha fatto scalpore anche all'interno del governo stesso, infatti il M5S, principale sostenitore di questa manovra, ha fatto sapere di non essere dalla stessa parte del governo e di voler fare di tutto affinché questa misura non venga bloccata.

Ma la vera domanda a questo punto è: se i fondi sono finiti, i cantieri in corso che fine faranno?

Forze di governo chiedono di sbloccare e rendere più semplice la cessione dei crediti (leggi sopra), ma la vera domanda a cui al momento non si riesce a dare risposta riguarda i lavori in corso.

Questo perché c'è problema di tempistiche: per accedere al sussidio, è necessario che il 30 per cento degli interventi sia stato ultimato a 6 mesi dal termine, data che dopo la proroga è stata fissata al 30 giugno 2023. Ma se le imprese edili non ricevono i fondi, i lavori non proseguono, e se i lavori non proseguono, il bonus non arriva.

Se poi il superbonus viene fermato prima del 30 Giugno 2023 la situazione non può che peggiorare.

Il rischio infatti è che le imprese che hanno cominciato i lavori si trovino bloccate, non potendo più ricorrere a questa misura, e come si può ben immaginare questo sarebbe un vero cataclisma che si ripercuoterebbe su vari settori.

Sempre il M5S chiede maggiore flessibilità e tempi più lunghi per villette, impianti sportivi ecc., ma al momento il governo sembra fermo sulla sua posizione.

Quindi non ci resta che attendere maggiori chiarimenti.

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